La Gioconda svelata dalla scienza. Una nuova scoperta mondiale

3 GIUGNO 2022

La Gioconda sorride. Conosce i segreti che Leonardo da Vinci ha nascosto nel dipinto. Arte e scienza si mescolano, come voleva il maestro della prospettiva, ingegnere, cartografo e pittore.

Nel 2004, su richiesta del Louvre, l’ingegnere Pascal Cotte ha digitalizzato la Gioconda.

Diciotto anni dopo, analisi dopo analisi, Monna Lisa ha finito per parlare, sotto la telecamera multispettrale inventata e progettata dal ricercatore, ora stabilito in Italia, a Ravenna, nel più grande istituto al mondo per l’analisi delle opere del Rinascimento. Per Chiara Matteucci, direttrice del laboratorio, è un tesoro scientifico. Il processo rivela tutti gli strati di vernice. Scopriamo così tre ritratti successivi della Gioconda, ma un paesaggio rimasto immutato, come ci spiega Pascal Cotte, che nel corso della conferenza vinciana ci guiderà sulle orme del maestro, in particolare sui monti pisani, dal monte della Verruca alla torre di Caprona, grazie anche alla camera multispettrale da lui inventata, denominata L.A.M – Layer Amplification Method.

Lo studio delle carte geografiche disegnate da Leonardo e due schizzi con la sanguigna, pubblicati da Carlo Pedretti, hanno permesso di provare questa colossale scoperta e di ripercorrere il passaggio di Leonardo sui monti pisani, da Vicopisano, Cascina, Calci.

In stretta collaborazione con Pascal Cotte e il laboratorio di Ravenna, Sylvain Thieurmel, esperto scientifico e ricercatore specializzato nella pittura di Leonardo da Vinci, ha effettuato una serie di ricerche in Toscana che lo hanno portato a comprendere, senza dubbio, il percorso del maestro, molto probabilmente accompagnato dal suo allievo e amante Salai, dalla torre di Caprona alla Verruca. La sua ricerca lo ha portato alla scoperta, senza precedenti, di una grotta situata a Uliveto Terme, ai piedi del monte Verruca. Una maestosa roccia, “la nona”, rimasta intatta in un’enorme sala aperta verso il cielo, fedele rappresentazione del paesaggio che Leonardo dipinse nella Vergine delle Rocce del Louvre. Sylvain Thieurmel si è quindi recato a Vinci, accompagnato dall’esperto di storia locale Nicola Baronti, più in particolare verso la valle del Vincio, San Pantaleo e Campo Zeppi, dove ha abitato Caterina, la madre di Leonardo con la famiglia allargata di Accattabriga. Qui il giovane genio probabilmente crebbe, con la vista delle valli e della loro vegetazione, senza dimenticare quel “nodo”, recentemente riapparso sul muro esterno dell’antica cappella di San Pantaleone Martire, tra i Luoghi del Cuore Fai della Toscana 2020, con tante storie e significati ancora da svelare sulle origini del Genio.